Metaxy Journal

Ingiustizia, arte, metafisica. Cronaca di un convegno congiunto tra Columbia e NYU

Paolo Valore — Thu, 23 Jan 2025 00:00:00 +0000

Ingiustizia, arte, metafisica. Cronaca di un convegno congiunto tra Columbia e NYU

Il silenzio del paesaggio e la traccia dell’umano

Massimiliano Marianelli — Tue, 31 Dec 2024 00:00:00 +0000

Il contributo propone di ripensare il paesaggio come spazio che ospita tracce dell’essere umano, quindi testimonianza di una relazione con quest’ultimo. Nella prima parte viene sviluppata una riflessione sul silenzio concepito tanto come “svuotamento”, ascolto all’interno di uno spazio che è un vuoto interiore capace di accogliere, quanto come “attenzione” e cura verso la riscoperta di un orizzonte di senso che ci consente di riconoscerci nell’umanità, definibile al contempo come memoria del passato, vita del presente e speranza per un futuro rinnovato. Tale riflessione richiama la concezione weiliana del silenzio divino quale luogo di rivelazione della assenza-presenza che l’essere umano può cogliere attraverso un’attenta attesa finalizzata
a lasciar emergere la bellezza del reale, aprendo in tal modo a una rilettura del paesaggio naturale e al ruolo “sovversivo” della “rifigurazione” operata dall’arte, sviluppate nella seconda parte.

Transformative Ambiguity: Günther Anders’ anthropological inquiry and “musical situation”

Filippo Ursitti — Tue, 31 Dec 2024 00:00:00 +0000

The following article encapsulates Günther Anders’ philosophical inquiries, focusing on his early works and culminating in Philosophische Untersuchungen über musikalische Situationen. Anders delves into humanity’s existential dilemmas and the role of music in addressing them. Anders’ anthropological theory, elucidated in works like Pathologie de la Liberté and Une Interpretation de l'a Posteriori, challenges notions of fixed human identity and explores the dynamic relationship between individuals and their world. Through contrasting ideal types like the nihilist and the historical man, Anders navigates the complexities of human contingency and freedom. Philosophische Untersuchungen über musikalische Situationen ventures into a metaphysical exploration of music, portraying it as a realm beyond conventional analysis, where individuals experience a profound sense of being- in-the-world. Anders' philosophical journey culminates in a dialectic of objectification, challenging traditional dichotomies and advocating for a holistic understanding of human experience through the lens of music. This article is divided into three sections: the first one investigates the anthropological background which enables Anders to later theorise his philosophy of music. The second section dwells with Anders’ less known text Philosophische Untersuchungen über musikalische Situationen and his intricate analysis of the ‘musical situation’. The third section briefly synthesises what can be gained from Anders’ musicological writings in regard to humanity’s social nature.

Sull’ἐξαίφνης platonico e la visione del presente psichico. Tra costruzione di senso e visionario linguaggio

Rosario Cerciello — Tue, 31 Dec 2024 00:00:00 +0000

Un uso particolare dell’ἐξαίφνης di Platone può richiamare aspetti riconducibili al moderno «presente psichico»? Studi recenti, associando l’istante platonico a un’«esperienza dell’illocalizzabile» (S. Lavecchia), prefigurano così aspetti di
una «temporalità psichica» (L. M. Napolitano Valditara). L’aspetto significativo che emerge da un censimento complessivo di tutte le attestazioni platoniche rivela una significativa frequenza d’uso in alcuni passi della Repubblica nonché la sua presenza nell’intero corpus dialogico. Lo studio intende dimostrare come la frequenza d’uso dell’avverbio nella Repubblica e la classificazione dei suoi usi specifici rivelino un significato filosofico e mistico riconducibile al passato mito del ricordo, e quindi alla relazione tra un presente misticamente rivelato e un passato psichicamente afferente all’“Eterno vissuto” in un passato mitico.

«Siamo tutti fatti di ciò che ci donano gli altri»: l’arte come espressione dell’umano tra intertestualità e intersoggettività nel pensiero di Tzvetan Todorov

Serena Meattini — Thu, 23 Jan 2025 00:00:00 +0000

Il contributo analizza la presenza della nozione di intertestualità all’interno della riflessione di Tzvetan Todorov, considerandola in stretta connessione con la concezione intersoggettiva che ne caratterizza la riflessione antropologica. Nella prima parte viene offerto un rapido inquadramento della riflessione sull’intertestualità all’interno del pensiero todoroviano, alla luce dell’origine e dello sviluppo di tale nozione all’interno del contesto culturale francese, con particolare riferimento alla prima formulazione datane da Julia Kristeva. Nella seconda parte viene evidenziato come, all’interno della riflessione todoroviana, la dimensione plurale del testo sia sostanzialmente espressione della pluralità intersoggettiva che connota l’umano.

The recognition of spirituality between architecture and the sky. The case of megalithic astronomical heritage

João Duarte Estevão Ramos — Tue, 31 Dec 2024 00:00:00 +0000

The duality of architecture, between its material and spiritual dimensions, reveals the symbolic nature of this human activity, which is capable of conveying messages about our condition as beings under the sky and on Earth, and about our understanding of the world. Since the dawn of our species, the contemplation of the sky has reflected a search for a spiritual connection with the cosmos. As such, this essay explores the spiritual dimension in architecture through megalithic astronomical heritage, highlighting how these structures reflect a sense of spirituality resulting from the relationship between architecture and the observation of the celestial vault, the Sun, and the Moon. In this sense, through the methodology presented, we seek to enlighten the reader on how megalithic monuments reflect spiritual and cosmological conceptions, providing a deeper understanding of the interaction between human beings, architecture, and their worldview.

Revelation At Hand: Artistic Distance, or Prophetic Sense

Jesse Goodman — Thu, 23 Jan 2025 00:00:00 +0000

This essay draws upon the critical theory of Walter Benjamin to give an account of the nature of “prophecy” in poetry and poetic interpretation. The other primary interlocutors of the paper are Frederic Jameson, in the paper’s first half, and W.B. Yeats in its second. The first section draws upon Jameson’s writing to create an argument for why prophetic writing has fallen out of style, romantic-early modernist writing. I conclude by using Benjamin’s theories of history to point to a potential revival of this idea of prophecy, in the construction of a “re-modern” moment.

La guerra come condizione a-normale. Note filosofiche sull’Antigone di Jean Anouilh

Francesco Patrone — Tue, 31 Dec 2024 00:00:00 +0000

Moving from the reading of Jean Anouilh’s Antigone, this paper aims to show some little considered key of understanding of this myth. From this perspective, war can be underlined as a suspension of normal conditions of everyday life and this angle can be taken into account as a main theme in Anouilh’s version of Antigone. Due to war the main characters, such as Antigone and Creon, cannot live their normal life and they’re forced to behave in a non-human way by politics too.

I luoghi fisici dell’arte come ponti nel pensiero di Martha C. Nussbaum. Spazi di relazione per corpi vulnerabili

Giulia Brunetti — Tue, 31 Dec 2024 00:00:00 +0000

Martha Nussbaum è divenuta celebre nel panorama accademico mondiale attraverso il progetto dell’intessitura della filosofia morale alla letteratura. Tuttavia, manca uno studio dedicato alla centralità accordata dalla pensatrice alle altre opere d’arte, narrative e non, all’interno della propria proposta politico-filosofica. Ora, nella riflessione nussbaumiana, l’arte tutta può essere considerata come un metaforico spazio di relazione fra interno ed esterno e fra se stessi e l’alterità. Posto ciò, non pare azzardato affermare che, nel caso dei luoghi propriamente fisici dell’arte, quella natura di ponte – termine, peraltro, usato dalla stessa autrice –, che la studiosa ravvisa in tutta le forme di espressione artistica, risulti ancor più evidente e significativa. Ciò, in virtù del ruolo e del valore che, nella prospettiva della pensatrice, il corpo vulnerabile assume in tali contesti.

Il mito politico come luogo per riconoscersi e interpretare la realtà storica. La retorica dell’invasione e le migrazioni contemporanee

Francesco Di Filippo — Tue, 31 Dec 2024 00:00:00 +0000

Il mito, quale forma d’arte, può essere considerato orizzonte di senso e spazio privilegiato di riconoscimento dell’umano. Ciò vale anche per il mito politico? Esso è soltanto qualcosa di “irrazionale” ed estraneo alla politica moderna, o al contrario può riflettere aspirazioni, conflitti e tensioni dell’umanità in un dato contesto storico e sociale? E qual è il suo rapporto con la razionalità? Il presente studio muove da queste domande, indagando il mito politico da un punto di vista filosofico e confrontandosi con una specifica narrazione contemporanea, la retorica dell’invasione dei migranti. La definizione di mito politico viene in questo modo messa alla prova della realtà storica e, viceversa, è utilizzata come categoria concettuale per interpretare quest’ultima.