Manifesto editoriale

“L’arte è luogo di emergenza e manifestazione delle potenzialità che l’uomo, in ogni epoca, ha messo in atto per rifigurare nuovi mondi e per affermare la loro consistenza etico-pratica attraverso le diverse forme dell’immaginazione creatrice. Per questo essa è propriamente spazio o dato relazionale originario: essa rappresenta e configura, per il pensiero, il luogo di un’ontologia della relazione entro il quale si realizza un reale dialogo interdisciplinare e l’incontro tra i saperi. La via che intendiamo aprire si costruisce attraverso il ripensamento e la rilettura di alcune strade tracciate precedentemente da prospettive differenti, ed è orientata alla considerazione dell’arte in tutte le sue forme (mito, poesia, arti visive, letteratura, musica, teatro e danza) in quanto manifestazione e forma sensibile rivelativa delle profonde istanze dell’umano e, pertanto, luogo di riconoscimento di quest’ultimo.

Il nesso tra arte e riconoscimento indica, in questa prospettiva, il considerare l’arte stessa come un metaxy che non è soltanto un intermediario, bensì il luogo della mediazione o meglio di relazioni. L’arte è lo spazio in cui il lavoro dell’uomo ri-assume e continua ad assumere l’originario senso di ri-creazione di un mondo dato, di ri-visitazione di quest’ultimo e delle ‘tracce’ che l’uomo stesso vi ha lasciato”.

(Estratto dal manifesto, disponibile in versione integrale nel numero 0 della rivista)