Norme redazionali

Estensione dei contributi:

- Recensioni: max. 20.000 battute, spazi e note inclusi

- Saggi: max. 50.000 battute, spazi e note inclusi

Per le modalità di invio e di valutazione dei testi si rinvia alla Call for paper

 

Norme redazionali:

- Carattere: Times New Roman

- Dimensione: corpo testo ed eventuali titoli 12, citazioni a blocchetto 11, note a piè di pagina 10

- Interlinea: singola

- Adottare una divisione del testo che utilizzi, ove possibile, paragrafi e sottoparagrafi numerati e titolati

- Utilizzare il corsivo per valorizzare i titoli che ricorrono all’interno del testo

- Citazioni all’interno del testo: tutte in tondo, utilizzando le parentesi quadre e tre punti di sospensione per segnalare eventuali interruzioni: […]

- Per citazioni brevi (inferiori a quattro righe): utilizzare le virgolette basse («…»), con riferimento bibliografico nella nota a piè di pagina

- Per citazioni lunghe (oltre le quattro righe) utilizzare la citazione a blocchetto (rientro a destra, -1 pt nella dimensione del carattere) senza ricorrere alle virgolette basse, con riferimento bibliografico nella nota a piè di pagina

- Citazioni interne ad altre citazioni: utilizzare le virgolette alte da tastiera (“…”)

- Citazioni riportate nelle note a piè di pagina: utilizzare le virgolette basse («…»), riferimento bibliografico tra parentesi tonde

- Citazioni da altre lingue: Utilizzare, ove possibile, l’edizione tradotta nella lingua di riferimento (lingua nella quale è redatto il contributo). Le citazioni di passi andranno tutte tradotte di riferimento, senza riportare il testo in originale in nota. È sufficiente citare l'edizione in lingua originale accanto alla traduzione italiana (quando esiste), oppure specificare che la traduzione è dell'autore.  Per i testi in lingua latina e greca è possibile mettere anche il testo originario sempre mettendo la traduzione allo stesso.

- Citazioni bibliografiche: Lo schema è: autore (iniziale del nome seguita dal punto e cognome in tondo a/b o M/Mtto), titolo (in corsivo), eventuale n. del volume, editore, luogo e data di edizione, pagina/e citate (con sigle: p./pp.). Es.: K. Marx, Il Capitale, 11, Ed. Riuniti, Roma 1974, pp. 32-35. L’editore si può omettere, ma non il luogo di edizione.

In caso di citazioni di articoli, il titolo dell’articolo va sempre in corsivo, seguito da “in” e dal titolo della rivista in t.do a/b, tra virgolette basse. Anche in questi casi, si usa p./pp. Es.: M. Rossi, La primavera, in «Titolo della rivista» 2 (2008), p. 125.

Per testi già citati, si ripete il titolo, seguito da virgola e dalla sigla “cit.” in t.do. Es. M. Rossi, La primavera, cit., p. 127.

Nell’indicazione del numero di pagine la sigla s./ss. va attaccata al numero. Es.: M. Rossi, La primavera, in «Titolo della rivista» 2 (2008), pp. 125ss.

Per riferimenti a fonti già indicate nella stessa pagina devono essere utilizzati: Ivi e Ibidem

Utilizzare sempre “cf.” e non “cfr”.

Uso del trattino

Il trattino lungo (mezzo lineato) viene utilizzato prevalentemente per introdurre un inciso (Es.: Chi lo subisce ha il diritto – anzi, secondo sant’Agostino il dovere – di rispondere con la guerra) e si preferisce, in linea generale ma non normativamente, non lasciarlo alla fine di una riga se posto in apertura dell’inciso. Più raramente, in casi particolari, il trattino lungo può essere utilizzato per introdurre un discorso diretto.

Il trattino breve viene utilizzato per indicare l’a capo e per sottolineare un eventuale legame all’interno di una parola composta.

Di preferenza gli a capo vengono lasciati consecutivi fino a un numero massimo di cinque.

Maiuscole e minuscole

Per l’uniformità si preferiscono, in linea generale ma non normativamente, le minuscole.

Si usa però il maiuscolo nei titoli di opere e documenti, nei nomi di festività religiose e civili.

Si usa il minuscolo nei titoli ecclesiastici e gerarchici (papa, vescovo, prefetto, ecc.); nei nomi di popoli, di gruppi, di religioni (i persiani; gli ariani; il cristianesimo, l’islam, ecc.).

Si usa sempre san, sant’, santa, santi insieme al/ai nome/i (sant’Agostino e non S. Agostino), a meno che non ci si riferisca al nome di una chiesa (S. Maria Maggiore).

Abbreviazioni bibliche

Le sigle sono quelle usate dalla Bibbia CEI, nuova traduzione del 2008.

Generalmente le sigle sono in corsivo e senza punto finale. In alcune collane si usa la stessa sigla ma in tondo e senza punto finale (per esempio nella Collana Testi Patristici).

Il numero del capitolo e quello del/dei versetto/i sono separati da virgola+spazio: Mc 12, 1-3.

Varie

Nelle parole composte, in linea di massima si preferisce la forma unita (socioeconomico e non socio-economico).

Le congiunzioni ed, od, e la preposizione ad si usano solo davanti a parole che iniziano con la medesima vocale.

Le sigle vanno in maiuscolo, senza punto (es.: ONU).

Si usa sempre il tetragramma JHWH per Jahvè (in tutte le sue varianti).

Le parole che in inglese sono declinate con la s del plurale devono rimanere invariate. Es.: Lo stakeholder, gli stakeholder; la corporation, le corporation.

I puntini di sospensione (…) vanno creati con il comando: Alt + ; (per i computer