L’arte, l’uomo e Dio: l’epifania iconografica quale autentico spazio di relazione intermondana nel pensiero di Pavel A. Florenskij
Parole chiave:
icona, spazio, trascendenza, scrittura, incontro.Abstract
Se è vero che l’arte, in quanto «realtà esistenziale», è scomponibile in dati spaziali leggibili attraverso un «approccio dualistico», l’icona è la massima rappresentante di tale possibilità: l’iconostasi diviene dunque luogo fisico non solo e non soltanto della raffigurazione pittorica, bensì soprattutto metafisico del dialogo sempre vivo e presente tra mondo visibile e mondo Invisibile; inoltre, per cercare di arginare il sempre presente rischio idolatrico, la scrittura iconica pone in atto un linguaggio del paradosso, nel quale presenza e assenza, luce e ombra, visibilità e invisibilità sono legate al fine di permettere all’icona di rivelare, ma allo stesso tempo non pretendere di circoscrivere, Dio. Luogo privilegiato della comunicazione, l’icona diviene catalizzatore in grado di aprire uno spazio «oggettivo e originale allo sguardo, sia spirituale che fisico».
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